Vacanze, smart working o entrambe? La workation non passa di moda. Anzi, con la proroga del regime semplificato per lo smart working fino al 31 agosto per i privati, anche quest’anno sono molti i lavoratori che per l’estate hanno deciso di spostare i loro uffici in località tradizionalmente destinate alle ferie.
La scelta della meta non è affatto banale perché bisogna coniugare il piacere del viaggio all’esigenza di lavorare. I criteri ai quali fare attenzione secondo Preply, una piattaforma digitale per l’apprendimento delle lingue, sono: qualità della vita, clima e ambiente, costi e sicurezza.
Analizzando questi valori, Preply è arrivata alla conclusione che sul podio ci sono: Brisbane (Australia), Lisbona (Portogallo) e Nicosia (Cipro). La prima classificata offre un clima gradevole tutto l’anno, avendo una media di 22 gradi, accessibilità linguistica – si parla inglese –, un sistema sanitario efficiente e costi nella media, oltre a una vasta offerta culturale. La capitale portoghese si distingue per l’accessibilità dei costi della vita e, in particolare, per gli affitti. Stessa cosa vale per Nicosia, la quale offre anche un clima molto gradevole.
Le mete italiane, secondo la classifica di Preply, non riescono a reggere il confronto a causa di costi di vita elevati, difficoltà nei trasporti e scarsa padronanza della lingua inglese. Roma e Milano si fermano rispettivamente al 43esimo e al 50esimo posto. Ad ogni modo, l’ingrediente che non può mancare alla meta ideale del workationer, secondo noi, è una buona connessione a portata di mano; quel tanto che basta per rimanere in contatto con il team, inviare email e svolgere delle call, se necessario.
A quanto pare entro il 2025 il 75% della forza lavoro sarà nomade; perciò, al di là delle scadenze, sembra difficile che dal 1° settembre si possa realmente tornare al sistema prepandemia, disciplinato dalla legge n. 81 del 22 maggio 2017. D’altronde questi numerosi rinvii sembrano segnalare proprio la difficoltà del legislatore di riportare un mondo, profondamente mutato, indietro nel tempo.
La workation dura per un periodo limitato – può variare dalla due settimane a diversi mesi – e offre diversi vantaggi per il lavoratore. Il primo e il più scontato è quello di alleviare lo stress legato alla routine dell’ufficio o del lavoro da casa. Un cambio di scenario può alimentare la creatività e l’iniziativa sul lavoro. Inoltre, scegliendo la giusta meta, può diventare un’opportunità per fare networking ed estendere la rete dei contatti professionali. Infine, potrebbe essere il giusto compromesso per i workaholic che non riescono a concedersi pause. Anche per i datori di lavoro, offrire questa opportunità, può diventare un fattore di maggiore attrattività della propria azienda.
Nel ricordarti che oZone iQ può offrirti tutti gli strumenti necessari per organizzare e vivere la tua workation nel migliore dei modi, vogliamo farti presente che ci sono anche delle agenzie specializzate nell’organizzazione di questi viaggi e molti Paesi mettono a disposizione risorse che agevolano la partenza. Un esempio su tutti è Tenerife, punto di riferimento internazionale per gli smart workers e definita “destinazione turistica intelligente”. Istituzioni pubbliche e private dell’isola si sono unite per attrarre stranieri con un’iniziativa chiamata “Why Tenerife” e sul sito omonimo è possibile trovare opportunità e risorse per il business (https://www.whytenerife.com/en/). Uno dei prodotti di questo “consorzio” è “Work & Play Tenerife” dove è possibile trovare tutte le informazioni necessarie a programmare una vacanza-lavoro nel migliore dei modi (https://www.tenerifeworkandplay.com).
Non resta che partire…
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Pubblicato il 01/07/2022 alle ore 17:09
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